Zanzare: perché pungono?
È necessario distinguere tra gli insetti che pungono per difendersi e quelli che lo fanno per cercare nutrimento. Nel primo caso facciamo riferimento ad api e calabroni, nel secondo pensiamo a moscerini e zanzare. Gli insetti del secondo tipo sono definiti ematofagi, poiché si nutrono di sangue: le punture di zanzara non sono dannose, poiché sono rari i casi di trasmissione di batteri e virus. Un esempio di questo tipo è la malaria: questa malattia è provocata da un organismo che vive nel corpo delle zanzare e che può quindi essere trasmesso. Quando una zanzara ci punge, inietta un anestetico locale, per questo motivo spesso non ci accorgiamo della sua presenza. Inoltre questa sostanza evita la coagulazione del sangue, ed è per questo motivo che la puntura non è dolorosa, a differenza di quella fatta da un’ape. Il prurito che si avverte dopo la puntura è dovuto all’istamina (una sostanza che il nostro corpo rilascia per difendersi) che entra in contatto con la saliva della zanzara. Ad ogni modo, dopo poco tempo il fastidio passerà.
Cosa comporta il morso di zanzara?
A pungere sono le femmine di zanzara, che cercano fonti di energia per depositare le uova. Qualunque parte del corpo sia scoperta può essere scelta dalle zanzare, mentre i sintomi sono: gonfiore della zona lesa e comparsa di una lieve irritazione cutanea (più raramente si possono formare delle bollicine), forte prurito. Se i sintomi di un morso di zanzara durano per molti giorni, è opportuno rivolgersi al medico per capire quale sia la causa.
Cure e rimedi
Gli studi scientifici hanno spiegato che le zanzare sono attratte d alcune tipologie di batteri che vivono sulla nostra pelle. Per fare passare in fretta i sintomi di una puntura, si può applicare del ghiaccio sulla zona lesa, oppure si può preferire utilizzare gel e pomate in grado di alleviare il fastidio dell’irritazione. In commercio esistono lozioni e spray da applicare sulla pelle per tenere lontane le zanzare ed evitare di essere punti.